E’ più semplice godere dell’agevolazione fiscale, infatti non sono più necessarie la comunicazione anticipata al fisco e l’indicazione del costo di manodopera SUL 36%.

Il bonus del 36% sulle ristrutturazioni edilizie, introdotto dalla legge 449 del 1997, gode ancora di ottima salute e continua a essere largamente apprezzato dai contribuenti. D’altronde, finché dura (il bonus attualmente è valido fino al 31 dicembre 2012), il vantaggio fiscale non è da poco: ogni 1.000 euro spesi per interventi edilizi sulla propria abitazione ne tornano indietro 360 sotto forma di detrazionedalle imposte, sebbene rateizzati in 10 anni. Per il fisco è un modo di far emergere una buona quota di “nero”, che da sempre abbonda nel settore dell’edilizia. Le modifiche recenti Alcuni provvedimenti dell’anno scorso, primo fra tutti il decreto sviluppo di maggio, hanno introdotto alcune novità e semplificato la procedura per ottenere il bonus:
non è più obbligatoria la comunicazione di inizio lavori al Centro operativo di Pescara (per tutta Italia);
il costo della manodopera non deve più essere riportato in fattura come voce separata;
sui bonifici effettuati per pagare lavori la banca applica una ritenuta fiscale del 4% anziché del 10% (per il contribuente non cambia nulla, la novità riguarda le imprese edili che si vedranno accreditata una somma con una minore decurtazione);
in caso di vendita di un immobile ristrutturato, la detrazione delle rate residue può restare al venditore o essere trasferita al compratore, su decisione delle parti.

L’opzione deve essere espressa col rogito notarile. Prima l’agevolazione veniva obbligatoriamente trasferita all’acquirente (e la regola vale ancora per gli atti stipulati prima del 16 settembre 2011). L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione un dettagliata guida alle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie  aggiornata a febbraio 2012 che Vi inviamo in allegato. Riepiloghiamo qui i principali requisiti dell’agevolazione.

Che cos’è Uno sconto dall’Irpef pari al 36% delle spese sostenute per la ristrutturazione: importo massimo di spesa: € 48.000, importo massimo di detrazione: € 17.280 (cioè il 36% di 48.000). L’importo deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi a partire dall’anno successivo ed è detraibile in: 10 anni per tutti i contribuenti con meno di 75 anni di età; 5 anni per i contribuenti con meno di 80 anni; 3 anni per i contribuenti con più di 80 anni. Sui lavori e i materiali è inoltre prevista, di regola, l’aliquota Iva agevolata al 10%.
Beneficiari Tutte le persone fisiche che: • ristrutturano un immobile posseduto a qualsiasi titolo (cioè i proprietari ma anche chi è in affitto o in usufrutto) entro il 31 dicembre 2012; • acquistano un immobile ristrutturato da imprese di costruzione o cooperative entro il 30 giugno 2013 (ma la ristrutturazione deve essere conclusa sempre entro il 31 dicembre 2012).
Attività e spese ammesse Tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, per quanto riguarda le seguenti spese: progettazione, consulenza, perizie; esecuzione dei lavori; acquisto dei materiali; messa in regola degli impianti elettrici e degli impianti a metano; relazione di conformità dei lavori; imposte e altri costi burocratici (Iva, imposta di bollo, concessioni, autorizzazioni e denuncia di inizio lavori); oneri di urbanizzazione.
Procedura Nessun adempimento preventivo, essendo stato abolito l’obbligo di inviare la comunicazione al Centro operativo di Pescara. Occorre però sempre essere in possesso degli  altri documenti eventualmente necessari per l’attività edilizia (Dia/Scia, concessione edilizia ecc.), da esibire in caso di verifica. Tutti i  pagamenti all’impresa che svolge i lavori devono avvenire tramite bonifico bancario dal quale risulti la specifica causale del versamento e il codice fiscale di entrambe le parti (le banche hanno appositi moduli per questo tipo di bonifico). E’ importante  conservare: le fatture o le ricevute fiscali per gli acquisti e le prestazioni detraibili; le ricevute dei bonifici come prova del pagamento.
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